4 KIT FILTRI 100 A CONFRONTO
Se, anche tu, sei qui perché sei stanco/a - stufo/a, disorientato/a dalla sempre più moltitudine di info veramente poco obbiettive - ad personam - ad commodum dedite al movimento fanboy, social brandizzato o semplicemente svuotamagazzini altrui: sei nel posto giusto.
Se sei uno di quelli che, invece, snocciola questo tipo di info... mettiti l'anima in pace: hai solo due opzioni.
1) utilizzare la X in alto a destra
2) scrollare e leggere per capire se effettivamente hai sempre avuto ragione o meno.
... per cercare di evitare qualsiasi dubbio, quindi, sappi fin da ora che: tutti, ma proprio TUTTI, i file che sono stati scattati per il confronto sono stati catalogati e messi a disposizione sottoforma di file download formato RAW. Come per tutte le recensioni di comparazione realizzate su questo pianeta, fatto salvo creare dei video INTERMINABILI dove poter verificare effettivamente l'utilizzo di quel filtro da abbinare a quel file scaricato, non è assolutamente possibile dimostrare al 100% la realtà dei fatti... quindi si fa tutto in buona fede siori e siore, sempre meglio di due jpeg schiaffati lì. Perfino i test di Tim Parkin non sono verificabili ma vi fidate, quindi non smerigliate: vi auguro un'ottima lettura!
Ciao! Lo scopo di questo confronto è quello di aiutare a chiarire le idee tramite descrizione dei prodotti di 4 grandi marchi presenti sul mercato (più o meno conosciuti in Italia fa poco testo: sono tutti prodotti di fascia alta): NiSi, Haida, Kase ed H&Y. Anzitutto va detto che NON MI è STATO POSSIBILE fare dei confronti con tutti i filtri dello stesso identico valore ND. Tenendo comunque conto di questo, andrò a riassumervi qui sotto, diverse mie osservazioni ed a fornirvi una panoramica veloce dei file che troverete in download, per una visione più accurata. PER I FILTRI NIGHT CLICCA QUA.
Le osservazioni saranno ritracciabili subito clickando su queste determinate parole:
HOLDER / BORSELLO / CUSTODIE / CPL / FILTRI ND / FILTRI GND / archivio prove con filtri combinati
HOLDERS
In questa piccola sezione vi descriverò le mie sensazioni ed il mio feedback riguardo gli holder utilizzati. Si tratta solamente di fare un minimo di chiarezza sull'effettiva bontà di ogni specifico prodotto provato con l'intento di restare superpartes.
Holder NiSi V5 (con parentesi sul V5Pro): trattasi ormai di una pietra miliare del commercio, praticamente il primo holder che può venire in mente nella storia recente degli holder (tralasciando i Lee). Il grosso pregio di questo holder è sicuramente la velocità d'installazione ma allo stesso tempo è anche un "dolore": se pur vero che, grazie alla linguetta laterale è praticamente un attimo vincolare e svincolare la parte frontale in cui le lastre trovano sede, è anche vero che proprio per questo motivo gli utilizzatori prendono molto alla leggera questo tipo di azioni con conseguenti danni da caduta per cattiva installazione o semplicemente perché il pomellino di questa linguetta, con i guanti, scivola via. Va inoltre detto che il sistema è "a molla" e, da che mondo e mondo, le molle prima o poi perdono potenza...! A prescindere da questo, comunque, il sistema necessita di maggiore attenzione durante l'installazione e la rimozione delle lastre dagli slots perché queste muovono l'intera parte frontale che non rimane perfettamente posizionata e pronta per la nostra sessione fotografica. Va detto che il sistema di polarizzazione è molto fluido ma abbastanza nascosto e, sempre per chi ha le dita grosse o è costretto all'utilizzo dei guanti, non è molto comodo. Se uniamo anche la disattenzione all'installazione, ci troveremo involontariamente a spingere la parte frontale con il dito, causando la caduta della stessa.
Anche gli anellini adattatori talvolta causano problemi e/o rallentamenti durante l'installazione - rimozione, tuttavia in linea di massima sono di buona fattura. Gli slot del V5 sono stati condannati da tutti e non posso non accodarmi alla fila: migliorati nel V5Pro, tuttavia, non sono ancora 100% ottimi anche se sono migliorati notevolmente. A favore abbiamo sicuramente la possibilità di poter utilizzare il polarizzatore come fosse un normale circolare, senza aver bisogno del resto dell'holder. Nota dolente riguardo l'assenza della guaina anti infiltrazione di luce... seppur presente sui filtri, NiSi non strizza l'occhio a chi vorrebbe eventualmente utilizzare altri vetri sull'holder proprietario... una scelta un pò razzista! Tuttavia so che vengono venduti dei kit guaine per i filtri.... Infine: esente da vignettature anche su 16-35 Sony ƒ/2.8 GM, viene fornito di borsello / astuccio un pò "fine a se stesso" (non si possono inserire le lastre).
Haida 100 Pro: per certi versi mi ha letteralmente sorpreso. Ho avuto modo di provare in passato altri holder Haida con scarsissimi risultati e, invece, stavolta c'è stato un ottimo balzo in avanti. Va detto, anzitutto, che la guaina anti infiltrazione di luce è una delle peculiarità positive di questo holder: bella, massiccia, corposa. Interessanti gli slots: seppure di fattura simili a quelli del V5 della NiSi, gli Haida offrono un grip più soft anche se, comunque, un pelo troppo aggressivo (specie in rimozione lastra). Necessita comunque di un filo di attenzione durante l'installazione e rimozione lastre, tuttavia non abbiamo pericoli che qualcosa caschi via poiché il sistema di vincolo e svincolo è a serraggio vite. Punto molto interessante: il sistema di regolazione della polarizzazione, dotato di pomellino indipendente che ci permette la regolazione in maniera molto minuziosa, con un fine corsa utile... tuttavia un pelo scomodo da afferrare con i guanti ed il freddo, inoltre utilizzabile anche senza il resto dell'holder anche se piuttosto scomodo ed un "attimino" impattante a livello visivo. Nota assolutamente dolente per quanto riguarda gli anellini adattatori: realizzati veramente male, sono talvolta veramente molto difficoltosi da svitare dal resto della struttura dell'holder. Purtroppo produce vignettatura non solo su 16-35 GM ƒ/2.8 in quando il polarizzatore è da 82mm, viene fornito di borsello morbido su cui è possibile inserire anche un filtro a lastra... tuttavia non è sicurissimo farlo anche perché il filtro ha custodie rigide che non entrano nel borsello...
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KASE K8: il Kase K8 doveva essere un tripudio d'innovazione purtroppo riuscito a metà anche se con ottimi intenti. è caratterizzato da un design minimalista ed essenziale, fa della riduzione del peso il suo punto di forza. La struttura è ben concepita ed, anche qui, ottimo lavoro per quanto riguarda la guaina anti infiltrazione di luce: massiccia. Il sistema di anelli diretti ed anelli adattatori è studiato molto bene e non ho ricevuto particolari feedback negativi. Purtroppo, però, a lungo andare l'ingranaggio di regolazione polarizzazione (che è posto in una posizione ottimale e ben accessibile) perde qualche piccolo colpo causando improbabili inceppamenti nella regolazione dello stesso: il più delle volte è causa dell'anello che ospita il polarizzatore... essendo due parti assemblate, capita che a volte una di questa si allenti ed è presto fatto. Il Kase K8 inoltre è fornito di polarizzatore magnetico che è possibile utilizzare come circolare senza usare il resto dell'holder: ottima cosa, installazione semplicissima.. rimozione un pò meno. Va inoltre detto che: per chi si ritrova a dover installare e rimuovere spesso il polarizzatore potrebbe incorrere a piccole lesioni/filature del vetro (mi è successo...!) che possono essere noiose se la luce vi sbatte sopra. Tuttavia il sistema funziona ugualmente se non esposto a luce diretta. Da sottolineare, inoltre, che: se le lastre sono montate davanti risulta comunque inutile il sistema di vincolo e svincolo magnetico poiché bisogna rimuovere tutto quanto per accedere al polarizzatore.
Il Kase K8 inoltre è in grado di supportare due tipi di lastre: lo standard 2mm e il proprietario da 1.1mm. Ottima cosa, rende l'holder versatile... tuttavia gli slot da 1.1 mm sono a dir poco pessimi e spesso e volentieri si ha quasi l'impressione di rompere la lastra (finissima) facendo forza per l'inserimento. Il sistema che supporta i filtri da 2mm è uno dei migliori provati: scorrevole, sicuro. Il sistema di vincolo e svincolo della struttura frontale è a pomello filettato ed è di facile utilizzo anche con i guanti: questo ne facilita sia l'installazione e rimozione delle lastre, sia il controllo dell'inclinazione di esse. Infine è quasi esente da vignettature su Sony 16-35 GM ƒ/2.8, correggibile con la correzione distorsione lente, nessun borsello fornito in dotazione... dove riporre il tutto? Mmmh...
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H&Y KH100: è il sistema, senza ombra di dubbio, più rivoluzionario dei 4. Tuttavia non permette alcune cose che, invece, altri permettono. è, dunque, un sistema pensato più per la fotografia paesaggistica e/o comunque tutto ciò che si può scattare usando treppiede e filtri. Il sistema è innovativo a livelli estremi: possiede infatti due sistemi d'installazione lastre. Il primo, classico, prevede una coppia di slot da due scomparti molto comoda da usare, fluidi e sicuri, con particolari pomellini di blocco nel qualcaso il filtro che si vuole utilizzare NON rispetti appieno lo spessore standard 1.9 - 2.1mm. Il secondo è completamente innovativo: prevede due piastre metalliche su cui si andranno a vincolare, magneticamente, i filtri a lastra che verranno bordati di cornice magnetica e che permetteranno di proteggere ed isolare il filtro da qualsiasi fonte di luce ma anche eventuali urti, inoltre la facilità d'installazione è disarmante... basta poggiarle! è dotato di un pomellino laterale di vincolo per bloccare completamente una lastra e resistere perfino a situazioni di vento sostenuto ed a sfavore di attrazione magnetica: è dunque un sistema che strizza l'occhio a qualsiasi tipo di filtro 100 in commercio.
Inoltre è presente anche la guaina anti infiltrazione di luce: non generosissima ma svolge appieno il suo compito specie con l'utilizzo degli slot normali (con le cornici magnetiche non è necessario)
Il sistema di anelli adattatori è del tipo Cokin ma rivisto e perfettamente compatibile con tutte le filettature provate. La parte frontale dell'holder ospita sia le lastre sia il polarizzatore e viene a contatto con l'anello con una doppia chiusura ad incastro e vincolo/svincolo totale - parziale che permette un controllo capillare delle lastre senza timore che nulla cada. Il sistema di polarizzazione è il primo al mondo ad essere completamente indipendente dall'holder e dalle lastre montate davanti e permette un'installazione - controllo - rimozione in qualsiasi momento senza alterare i restanti settings: questa è una cosa veramente TOP. Purtroppo, però, non ne permette l'utilizzo senza il resto della struttura dell'holder: ecco perché ho aperto specificando che è un sistema pensato più per la fotografia su tripode. Rimane, comunque, possibile utilizzarlo con la struttura dell'holder montata anche grazie al generoso "rotellone" laterale sempre accessibile e facilmente individuabile anche sul punta e scatta.
Non vignetta su Sony 16-35 GM ƒ/2.8, mostra accenni di vignettatura su laowa 15mm ƒ/4 1:1 con utilizzo di 1 cornice magnetica, risolvibili con la correzione lente. Viene fornito di mini borsello (in cui è possibile inserire anche 2 ND con cornice magnetica o due combo cpl o max 2 GND senza cornice magnetica) e di un poket a cerniera per gli anellini.
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Conclusioni:
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Borselli
Passo ai borselli, per intenderci quelli full, dove si può mettere tutto... accessorio "terzo" non di meno importanza visto che dovrà custodire i filtri che si andranno ad usare sul campo.
NiSi: trattasi di un borsello rigido in finta pelle, marrone, con interni sagomati di modo che i componenti trovino una sistemazione comoda e su misura: in linea di massima è un borsello strutturato molto bene ed è dotato di gancio aggiuntivo, tracolla e fibbia per la cintola. Il tutto si comporta piuttosto bene, uniche due note dolenti (una abbastanza grave, purtroppo) sono: 1) la chiusura magnetica, che è stata pure rivista nei modelli successivi, continua a non essere sicura al 100% riguardo la sicurezza integrale di ciò che si ripone dentro, a partire dai filtri ed, inoltre, l'apertura sia con borsello alla cintola sia con borsello a tracolla non è facilitata poiché spinge l'utilizzatore a doversi preoccupare troppo di ciò che cerca ed a fare molta attenzione nell'estrazione e rimozione. 2) il borsello in finta pelle è sempre molto elegante ma spesso l'eleganza in paesaggio non è importante: bisognerebbe capire che il borsello in primis dev'essere utile e di facile utilizzo, in seconda cosa magari anche bello. Quando ci si trova a portare il borsello alla cintola o a tracolla e si percorrono dei tratti con dei rami, lo si usa per lungo tempo in zone salmastre non è sempre un bene per il materiale stesso... non durerà tanto: si riempirà di graffi e la finta pelle potrebbe iniziare a scollarsi e, dunque, quella bellezza iniziale che poteva essere un surplus per il prodotto si rivela, alla fine, abbastanza inutile.
Haida: il borsello della Haida, a differenza del NiSi di cui sopra, è realizzato di colorazione nera con tela sintetica a trama intrecciata: possiede un vano esterno con chiusura a velcro e una tasca generica con chiusura a zip in cui trovano sede i filtri, situati in uno scomparto estraibile dalla forma rettangolare, "semimorbido" (passatemi l'aggettivo). Non possiede ganci dedicati, possiede una tracolla dedicata e ha una fibbia per la cintola. Senza ombra di dubbio il borsello risulta piuttosto elegante anche se di vocazione più "trasandabile", più maltrattabile. Interessante, dunque, la scelta dei materiali: a primo impatto sembra poco protettivo, in effetti non è così rigido come lo si aspetta, tuttavia è in grado di proteggere a dovere il tutto anche in situazioni un pò ardue. Non è waterproof, sebbene non lo sia (per esempio) neanche il NiSi, la struttura del borsello Haida comunque non permette l'utilizzo completamente spensierato. Interessante il "vano" semimorbido interno asportabile... utile per pulizia del borsello, tuttavia bisogna fare attenzione specialmente se riponiamo sbadatamente il borsello da qualche parte, con la zip aperta. Ultima nota: il vano portafiltri e il restante porta holder trovano accesso sotto un'unica "lingua" di copertura... questo non facilita assolutamente la scelta del filtro sul campo.
Kase: propone due tipi di borselli molto diversi fra loro, uno molto recente che non è stato provato da me ma solo visto, l'altro invece utilizzato per parecchio tempo. Parto da quest'ultimo: abbastanza simile al NiSi, propone finiture in similpelle (sembra decisamente più curata del NiSi) il cui scopo però non contribuiscono alla protezione ma anzi sono e rimangono sempre materiali altamente usuranti. Gli interni sono ben suddivisi, interessante trovare un vano dove poter riporre la cinghia o, eventualmente, un piccolo kit pulizia. Il borsello è semi rigido, nel senso che si propone con la parte per i filtri rigida e la tasca esterna, con chiusura a calamita (molto piccola), morbida. L'accesso ai filtri è facilitato dall'apertura "laterale" con chiusura a fibbia. Molto molto sicuro. é inoltre previsto l'utilizzo su tracolla e su cintola. Purtroppo le parti metalliche del borsello tendono molto facilmente ad arrugginirsi creando così difficoltà nell'apertura e chiusura della parte superiore, inoltre è capitato che le plastiche interne tendessero alla lieve curvatura andando talvolta a sfregare internamente con i filtri adiacenti sugli slot estremi. Tutto questo pare sia stato risolto con un borsello in tela simile all'haida, con apertura a ventaglio molto comodo per la scelta del filtro. è dotato anche di tracolla, tuttavia l'apertura per la ricerca del filtro implica anche l'esposizione della tasca dell'holder a qualsiasi cosa (trattasi comunque di un'unica lingua telata), non sembra essere waterproof ma le cerniere sono antipolvere. Internamente i filtri trovano alloggio in delle tasche, non sembra però esserci imbottitura fra esse. Sicuramente un balzo avanti con dettagli da rifinire.
H&Y: ho avuto modo di provare l'ultima versione del borsello proposto da H&Y e devo dire che mi è sembrato il più completo dei 4, anche delle versioni aggiornate degli altri brand in esame. L'holder trova sede nel suo borsello dedicato che trova a sua volta sede in una tasca frontale dedicata, ad apertura magnetica: questa non è perfettamente richiudibile (nel senso che poggia ma non sigilla) ma non è di grosso peso poiché dentro prevede l'utilizzo della tasca apposita di cui si è parlato nella descrizione holder... quindi a conti fatti è un sistema più che sicuro. I restanti filtri trovano sede in una tasca generica separata con delle cartelle elastiche imbottite e separate da "qualcosa di rigido" (suppongo un foglio di plastica su cui viene cucita la tasca elastica per ogni filtro) e supporta anche i filtri con cornice magnetica applicata. è possibile trasportarlo con tracolla, su cintola con la fibbia apposita che prevede un vincolo - svincolo velocissimo con un velcro molto efficace ed è anche vincolabile al treppiede per mezzo di moschettone fornito. La colorazione anche in questo caso è nero, elegantissima, i materiali utilizzati sono resistentissimi e semirigidi (sembra lo stesso materiale ed intreccio delle cinture di sicurezza), è waterproof ed anche le cerniere apposite lo sottolineano. Possiede anche dei utili laccetti interni per estrarre facilmente dei filtri situati molto all'interno delle tasche elastiche. L' accesso al tutto è facilitato , quindi, non solo dalle aperture separate ma, anche, dalla sezione filtri con apertura a ventaglio (e la sezione holder rimane chiusa dentro la tasca ospitata nella sua sede chiusa con "lingua" magnetica.
Conclusioni:
Custodie portafiltro
Ho preferito trattare a parte le custodie portafiltro perché si dedicano al trasporto del filtro singolo e NON è la stessa cosa dell'avere un borsello per tanti filtri... vista anche la diversità dei prodotti, ecco la mia analisi
NiSi: anche in questo caso NiSi ha letteralmente lanciato ed ispirato stile per quanto riguarda le tasche portafiltro. Interessante la possibilità di scrivere e riporre nell'apposita fessura un'etichetta che descrive cosa sta dentro la tasca. Il materiale anche qua è similpelle con doppia clip magnetica abbastanza sicura. Unico neo: la tasca permette la flessione del filtro, occhio a dove decidete di posizionarla.
Haida: unica, delle quattro, a proporre un cofanetto in metallo anzichè una vera tasca. Scelta sicuramente molto sicura specialmente per coloro che non vogliono prestare troppa attenzione riguardo posizionamento e trasporto. Sicuramente la più protettiva delle 4 DA CHIUSA. Sorgono innumerevoli problemi una volta che il cofanetto si apre...: le due parti non sono vincolate, quindi si facilita non solo la difficoltà nell'apertura ma anche nella gestione interna del filtro (ci si ritrova a dover gestire due parti del cofanetto... riponendone uno da qualche parte, basta una folata di vento per rischiarne la perdita); internamente vi sono delle spugne di protezione NON vincolate al cofanetto e questo aumenta la possibilità di perdita causa estrazione che il posizionamento del filtro al suo interno, ma anche una maggiore difficoltà nel maneggiare il filtro con possibilità di caduta (non tutti sono esperti e sicuri con un filtro in vetro fra le mani).
Kase: fra i quattro brand analizzati, Kase è l'unica a proporre delle custodie semirigide in similpelle veramente belle e funzionali. Nulla da dire, proteggono piuttosto bene anche dalla flessione del filtro. Unico neo puramente estetico: il bianco è elegantissimo ma basta nulla per sporcarle.
H&Y: con H&Y bisogna discorrere di due tipi di custodie poiché forniscono delle custodie apposite per i combo/circolari ed altri tipi di custodie per i supporti con cornice magnetica (e non, di taglia più piccola ovvio). Per quanto riguarda le lastre si hanno delle custodie veramente molto spartane, essenziali, in foam con copertura telata e logo stampato sopra: la protezione è abbastanza buona ma permettono la flessione della lastra anche se, con la cornice magnetica, è maggiormente protetta. Diversamente, invece, per quanto riguarda i combo/circolari: custodie extralusso ben imbottite e sicure. Una scelta un pò discutibile in effetti, in ogni caso è evidente che il marchio punta tutto sul portakit descritto in precedenza.
Conclusioni:
CPL
Bene: ora si entra nel vivo del confronto ed il CPL (per chi non lo sapesse: Circular Polarizer) è un elemento fondamentalissimo ed irriproducibile riguardo la simulazione filtri con programma di editing grafico. Ecco le mie singole analisi,
QUA INVECE TROVERAI I FILE RAW SCARICABILI E CONFRONTABILI.
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NiSi: l'efficacia del polarizzatore incluso nel kit NiSi non è affatto male. Sostanzialmente è flat, il circolo di polarizzazione è molto buono ed il montaggio avviene su anello filettato. L'efficacia massima dovrebbe essere di 1.6 stops sulla parte polarizzata, il suo fattore oscurante è ND2 ed è previsto dei coatings anti goccia, polvere, riflesso. Dovrebbe anche avere l'antigraffio seppur NiSi non mi pare lo dichiari, tuttavia (come per le lastre) la particolare resistenza del coating antigoccia funge anche da antigraffio, molto probabilmente trattasi di maggior spessore o particolare stratificazione di esso. In ogni caso è come se lo avesse. Ha dominanti calde di rilievo, più di tutti i polarizzatori provati, film di polarizzazione NITTO.
Haida: anche il polarizzatore Haida si comporta grossomodo come il polarizzatore NiSi, il film di polarizzazione è NITTO. La sua installazione risulta essere sempre a filetto ma più difficoltosa. Recentemente questa è stata aggiornata su un nuovo modello con un sistema molto simile all' H&Y (introdotto in precedenza), non testato.Valore ND2, circolo di polarizzazione molto buono, circa 1.6 stops sulla parte polarizzata, ha una lievissima dominante rossastra.
Kase: sotto questo punto di vista Kase ha fatto un mezzo passo avanti riguardo l'installazione ed un intero passo indietro per quanto riguarda l'efficacia e l'affidabilità del polarizzatore. Di per se il polarizzatore funziona come l'Haida e NiSi precedentemente descritti, il film di polarizzazione è NITTO ma vi è la mancanza del coating anti riflesso e questo è visivamente verificabile in quanto il polarizzatore sembra quasi uno specchio ad occhio nudo mentre i restanti polarizzatori (incluso il polarizzatore Kase della serie precedente) assorbivano l'immagine su di essi restituendo tonalità verdi, blu, violacee. Altra nota dolente è il mount magnetico: è pur vero che risulta essere pratico se si utilizza solo il polarizzatore senza lastre davanti ma, il continuo "metti e togli" alla lunga ne pregiudicherà l'integrità del vetro. Purtroppo la mia esperienza mi ha portato a filarne 2 esemplari. Presenta lievissime dominanti fredde (cyano-blu).
H&Y: ed anche qui H&Y si propone con un qualcosa di completamente diverso e dedicato. Anzitutto il mount del polarizzatore è a slot, come accennato prima con il nuovo modello Haida (ma ribadisco che il brevetto è H&Y) e quindi l'installazione e rimozione di esso saranno immediati e sicuri, il circolo di polarizzazione è, probabilmente, il più ampio di tutti i modelli. Il film di polarizzazione è NITTO ed i coatings sono originali Koreani anti graffio, riflesso, polvere - goccia. Ha una lievissima tendenza al caldo, ottima per fotografia di paesaggio (anche il NiSi è caldo ma eccessivamente)... molto di più di quanto non lo siano i prodotti descritti qua sopra che, a loro volta, presentano un utilizzo più versatile. Caso particolare: H&Y è l'unico marchio a fornire un prodotto combo CPL-ND per i propri holder.
Conclusioni:
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Files realizzati con Nikon D7200 e 15mm 1:1 ƒ/4 utilizzando luce continua 5600K
Filtri ND
Il tema è sempre più importante. Va detto che: i test effettuati riguardano esclusivamente la dominante presente anche (e specialmente) con l'utilizzo di filtri combinati. Su quest'ultima analisi ci saranno solamente dei riferimenti generici, invito a visionare DAL MENU le sezioni dedicate dove è possibile vedere anche il risultato utilizzando varie combinazioni di filtri.
QUA INVECE I FILE RAW SCARICABILI E CONFRONTABILI.
NiSi: la prima caratteristica che balza all'occhio è, sicuramente, che le lastre ND soffrono di dominante giallastra. Non è drammatica ma c'è. La stessa caratteristica, però, diventa meno drammatica se si analizza tutti i filtri utilizzanti ed anche le combinazioni fra di essi: in tutti i casi la dominante è costante e non è, dunque, un grosso problema poterla rimuovere. Va inoltre detto che la dominante calda aiuta in paesaggio anche se con i NiSi a volte risulta un pelo eccessiva, specialmente con le combo dei vari filtri.
Haida: anche per quanto riguarda Haida abbiamo sicuramente a che fare con delle dominanti calde, in questo caso però rossastre. Risultano essere appena più evidenti specialmente riguardo all'ND1000, tuttavia così come per i filtri ND NiSi il tutto risulta gestibile e recuperabile in maniera omogenea. Combinando i filtri, però, si rischia di eccedere più facilmente... tuttavia, in combo con il polarizzatore (di suo più flat del NiSi, risultato il più influenzato da dominanti), la situazione è comunque facilmente controllabile.
Kase: in questo caso ho il dovere di precisare che, per quanto riguarda le lastre ND, ho potuto provare vari ND 2mm standard serie Wolverine ("resistenti alle cadute" ma ricordatevi che è pur sempre vetro), un ND64 serie skyeye (non incluso nel test e tuttavia si comporta in maniera simile all'ND64 Wolverine, appena più neutro) e un ND64 Slim Wolverine (da 1.1mm). Ho voluto includere i vari ND poiché essi sono compatibili con l'holder fornito da Kase e, quindi, possono interessare per l'acquisto. Quello che ne è venuto fuori, però, seppur in maniera non evidente da singoli, è la differenza di color cast fra i vari ND (e vedremo anche GND)... questo complica le cose: perfino fra ND64 Wolverine ed ND64 slim wolverine ci sono delle differenze di color cast. Sicuramente non il massimo per un professionista, specialmente per coloro che lavorano su color check e necessitano di poter rappresentare al meglio la fedeltà della scena. Se andiamo a moltiplicare i valori ND mischiando i vari filtri (per esempio ND8 + GND 1.2 oppure ND64 + ND8 per allungare i tempi) la situazione si complica in maniera notevole, senza bisogno dell'esempio "senza filtri". Purtroppo questa differenza fra modelli dello stesso marchio mi porta a giudicarli come peggiori del confronto, seppur con altre doti come la resistenza e gli ottimi coatings.
H&Y: anche in questo caso è doveroso precisare anzitutto che ho a disposizione al momento solo il combo CPL-ND, eventualmente in futuro aggiungerò i file per il combo CPL-ND64. Sono riuscito anche ad analizzare il densissimo ND65.000 (16 stops) e sono rimasto piacevolmente sorpreso! In linea di massima i combo presentano tutti la stessa dominante appena calda, essendo dei combo è comprensibile in quanto ospitano il film di polarizzazione che influisce appena sul risultato. L'ND65.000 ovviamente non è combo e risulta essere appena appena appena freddo nei confronti dello scatto senza filtro. Notevole. Vedremo poi come si comportano nell'utilizzo combinato. Interessante, in aggiunta, il fatto che i combo rispecchino il valore assegnato mentre, con una simulazione per esempio di un cpl ND2 standard + una lastra ND8 ci si ritrovi alla fine un ND16. Infine la praticità d'utilizzo a mò di "diapositiva" indipendente dal resto dei filtri risulta essere, per forza di cose, ulteriore valore aggiunto e contribuisce notevolmente alla resistenza del filtro stesso. Sono provvisti di ottimi coatings Koreani.
Conclusioni:
Files realizzati con Nikon D7200 e 15mm 1:1 ƒ/4 utilizzando luce continua 5600K
GND
Molti, moltissimi sottovalutano l'importanza di una dominante su di un filtro GND: pensano che, siccome si tratta di un filtro tutto sommato di valore ND abbastanza contenuto, il fattore "color cast" sia automaticamente contenuto. Purtroppo spesso non è così e spesso bisogna poi fare i conti a casa, cercando di rimettere a posto quella PORZIONE di fotogramma rovinato.. eh si, perché: se un ND influisce su tutto il fotogramma, un GND no o, al limite, non con la stessa intensità... fatto salvo utilizzare focali molto lunghe. è, dunque, importantissimo che un GND influisca quanto meno possibile e quanto più possibile in maniera regolare rispecchiando anche i restanti filtri ND. Andiamo dunque a vedere come si comportano i GND messi sotto torchio. QUA INVECE I FILE RAW SCARICABILI E CONFRONTABILI
NiSi: così come i restanti filtri del kit, anche il gnd della NiSi si presenta con dominante calda. Questo sicuramente, nel male della dominante stessa, è un bene non solo perché comunque è gradevole se usata singolarmente in paesaggio ma rispecchia la stessa dominante vista nei restanti filtri del kit: è dunque possibile correggere - gestire il file in maniera molto buona.
Haida: anche qui, come per i NiSi, anche gli Haida propongono la stessa dominante rossastra su tutti i filtri e quindi GND compresi. Non sarà un grosso problema recuperarla. Unica punta di nota: sembra comunque più evidente rispetto gli altri marchi esaminati, se si utilizzano i filtri combinati, quasi totalmente assente nell'utilizzo singolo.
Kase: purtroppo, come scritto in precedenza, seppur siano dei filtri di alta fascia, le dominanti in questo caso stroncano ancor di più le gambe... non tanto per la presenza quanto, ancora, per la varietà che ne viene fuori nell'utilizzo combinato: si va dal caldo al freddo e questo non è assolutamente un bene. Pur riconoscendo la bontà dei filtri presi in maniera singola, è il giudizio in combo (che sostanzialmente è l'utilizzo che fan tutti) a posizionarli come ultimi per quanto riguarda le dominanti.. nonostante siano resistenti agli urti (ma in questo test non sono gli unici). In ultimo la loro struttura estremamente fine (slim wolverine) li rende meno resistenti dei wolverine standard e non è veramente semplice inserire a fondo la lastra causa slot da 1.1 fatti abbastanza male... questo trasmette inaffidabilità, meno sicurezza e si perde tempo in fase di scatto.
H&Y: il gnd che H&Y propone non solo risulta essere, sulla carta, il più resistente agli urti di tutti (sia per cornice sia per vetro dichiarato) ma, per dominante forse (e sottolineo il forse perché sembra inesistente) cyano: è sicuramente quasi completamente neutrale. Da questo si evince che i circolari hanno un proprio carattere una propria dominante e che i GND sono strutturati in modo da non influire se usati in aggiunta ai corcolari stessi, difatti con l'utilizzo combinato cpl e combinato ND 8 non si notano particolari cambiamenti rispetto all'utilizzo singolo, neanche sottoesponendo il file.
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Conclusioni:
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