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Filtro light pollution, a cosa serve PT 1.

Già. A cosa serve. Perché serve, è ovvio. Se ne sono dette un botto in quest'ultimo anno e, sospetto, con la nuova stagione della lattea il discorso riprenderà, quindi cerco di prevenire ed anticipare un pò la discussione che poi diventa un marasma di marche, fanboy, gente che odia a prescindere, gente che parla di filtri facendo esposizioni multiple sempre e comunque e via dicendo. Dunque... cercherò di rendere il tutto quanto più chiaro e comprensibile possibile. Anzitutto: ci sono filtri light pollution mooolto specifici sia per "forte inquinamento luminoso" o "basso inquinamento luminoso" come gli IDAS LPS (Light Pollution Suppressor) ed altri un pò meno specifici e più, diciamo, generici: a lastra, quindi utilizzabili con i vari holder, questi filtri nell'ultimo anno sono spopolati. Mi pare che i primi a proporlo furono quelli di LonelySpeck con il loro "Pure Night". Da qui, a ruota, seguirono NiSi con "Natural Night", Haida con "Clear Night", Kase con "Neutral Night", eppoi Tiffen con "cool day for Night", Hoya con "Intensifier / Light Pollution Reducer" etc etc. Ovviamente, questi ultimi, sono meno specifici dei filtri astronomici come gli IDAS o simili.. costano, quindi, anche di meno! Scriverò di questi ultimi poiché sono questi che ho provato: anzitutto sono, si presume, realizzati in vetro ottico in cui è presente un film di Neodimio (metallo piuttosto raro) che funge da colorante e che può variare tonalità dal violetto fino a, quasi, grigio. In pratica risulta come un filtro colore, solitamente cyano. Perchè proprio cyano? Come detto in precedenza ci sono molte tipologie di vetri più specifici il cui film di Neodimio ha delle colorazioni diverse che riguardano spettri colore ben precisi, in linea di massima per l'inquinamento luminoso questo è il colore che grossomodo è più idoneo alla funzione di filtraggio. "Quindi è un filtro colore?" Ni... mmm.. NO.

Non avrebbe senso, ti pare? Basterebbe una gelatina o i ben più noti (e vecchi) filtri colore da pellicola messi lì davanti... non è proprio così, ecco. Anzitutto va detto che il filtro Light Pollution è un filtro che mette nelle condizioni di poter gestire meglio le tonalità colore dell'inquinamento luminoso (specialmente quello causato dalle illuminazioni con lampade a filamento di Tungsteno, i classici bulbi per intenderci) ma non è assolutamente da intendere come "risolutore" del problema: non vi spegne mica una città, tantomeno ne abbatte completamente i riflessi fra le particelle di umido nell'aria. "Eh va beh, ma se allora non serve non lo compro" - "ottengo lo stesso effetto calibrando il bianco e sottoesponendo" diciamo che non sono frasi del tutto corrette, anzi a dire il vero sono molto approssimative. Ma allora a cosa serve veramente il filtro LP? Come funziona? Vale la pena acquistarlo? A mio parere si, purchè tu capisca che: se vuoi dedicarti alla fotografia astronomica questo è un filtro che può aiutare ma non può risolvere il problema ed è sicuramente meno efficace di un filtro specifico per fotografia astronomica, figuriamoci per tutto il set.. ad ogni modo mi dedicherò all'utilizzo (e dunque test) di questo tipo di filtro nella prossima parte, in questa mi limiterò all'esempio di cui sotto.

Ti mostro un esperimento che ho realizzato in una delle mie notti in giro: mi sono fermato di fronte ad una centrale a carbone - polo industriale della zona. Ho voluto fare questa prova avendo un cielo pieno di foschia (e si vede benissimo, i fumi che escono fuori dalle ciminiere sono ben visibili ed altra cosa, sicuramente contribuiscono, ma era una notte molto umida a prescindere) in modo meticoloso proprio per farti capire che:

- non è vero che il filtro non limita l'inquinamento luminoso - non è vero che, senza filtro, ottengo lo stesso risultato neppure ricalibrando il bianco - non è vero che, riaumentando l'esposizione il risultato sul fotogramma è identico a quello senza filtro

In questa sessione ho deciso di fare lo stesso scatto tre volte. Il primo, quello più giallo e luminoso di tutti, è lo scatto realizzato tarando il bianco al centro dell'immagine SENZA FILTRO e scattando SENZA FILTRO. Dati di scatto: 30", ƒ/7.1, ISO 200. Come puoi notare, una volta installato il filtro, il discorso cambia notevolmente ed il tutto assume una tonalità più fredda poiché il filtro appunto ha una considerevole colorazione cyano (è una colorazione, non un filtro neutro con dominante). Stessi dati di scatto. La differenza sul cielo c'è eccome e l'immagine potrebbe funzionare anche così, in effetti come colorazione non è malvagia anzi! Tuttavia non rispecchia appieno la colorazione reale della scena fotografica. Tarando, quindi, il bianco al centro (allo stesso modo di prima), con gli stessi dati di scatto, ecco il risultato della scena fotografica con i colori decisamente più realistici e lo spettro colore giallo - arancio e parte del cyano - verde tagliato via.

Le zone in penombra non vengono sacrificate. Le zone in ombra - forte contrasto, continuano ad essere poco lavorabili. Ci vorrebbe una macchina fotografica di ultimissima generazione, magari pieno formato, per poter pensare di lavorare ottimamente anche le zone fortemente in ombra. Questo discorso, comunque, vale anche per le situazioni SENZA FILTRO. Ma entriamo ancora più nel dettaglio: eccovi uno scatto non solo per verificare se il filtro funziona e come, ma anche per verificare se è vero che, sovraesponendo la scena, i risultati sono gli stessi che senza filtro. Preso atto che: non ha molto senso riportare una scena scattata con il filtro ad essere uguale ad una scena scattata senza filtro, qualsiasi filtro sia, analizziamo la foto qua sotto con le rispettive suddivisioni.

1) 2) 3) 4)

Opzione 1): 30" ƒ/7.1 ISO 200, scatto con WB tarato senza filtro. Ecco la classica scena con spettro colore completo. Opzione 2): 30" ƒ/7.1 ISO 200, scatto con WB tarato senza filtro e filtro inserito. Ecco la classica scena con spettro colore filtrato senza aver tarato il bianco con il filtro inserito. Opzione 3): 30" ƒ/7.1 ISO 200, scatto con WB tarato a filtro inserito. Ecco la scena con spettro colore filtrato mediante apposito WB tarato con filtro inserito, pre scatto. Opzione 4): 30" ƒ/7.1 ISO 320, scatto con WB tarato a filtro inserito. Ecco la scena con spettro colore filtrato mediante apposito WB tarato con filtro inserito, pre scatto e sovraesposizione della scena (senza bruciare le alteluci, un equivalente quindi dell'istogramma ottenuto con il primo scatto). Lo spettro colore proposto, quindi, è ben diverso e non si può parlare di risultato uguale con o senza filtro inserito. Anche le zone in cui le luci offuscano la struttura che si erge dietro, risultano gestite meglio e più chiare, senza incombere in particolari aloni attorno alle luci stesse (prendete per esempio i lampioni del fotogramma all'estrema SX e DX).

Il discorso cambia con le luci led ma, per l'inquinamento causato dal classico bulbo con filamento di tungsteno, l'effetto c'è e il filtro funziona. Sei d'accordo con me? Hai da commentare su qualcosa? L'argomento è piuttosto combattuto e sono qua per cercare di aiutare o approfondire! Alla prossima parte... via lattea aspettami!

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